Settecento anni di una vita che non finisce
Oggi i cinesi hanno una comprensione nuova di Dante, della Divina Commedia e delle altre sue opere grazie alla continua e approfondita ricerca - letteraria, culturale, filosofica e storica – di un gruppo di giovani studiosi. Per la Cina, il 2021 ha offerto l'occasione di trasferire la comprensione di Dante dal livello della ricerca accademica a quello del grande pubblico.
Secondo Wang Jun, “per capire il Medioevo e il Rinascimento dobbiamo leggere Dante, ed anche per capire come siamo arrivati nell'epoca moderna”. In questo senso, la Divina Commedia è una vera e propria enciclopedia.
Gli studi su Dante sono una cintura di collegamento del passato al presente e, dal punto di vista della Cina, un canale di dialogo con il mondo. Wen Zheng ci ricorda che “nonostante il forte divario nell'interpretazione della Divina Commedia rispetto all’originale, che caratterizza le varie epoche e lingue, Dante ci offre ancora motivi a sufficienza per apprezzare la sua opera. Indipendentemente dalle diversità nel nostro mondo, tutti possono apprezzare la cultura che Dante ci offre attraverso la Divina Commedia, la cui essenza sta nel contatto tra il mondo secolare e il mondo spirituale”.
Per questo, settecento anni dopo, la forza che emana da questo poema di 14.233 versi riesce ancora a oltrepassare la storia e le culture, donandoci sempre nuova vita.