【In altre parole】Approfondire il VI Plenum per conoscere la Cina
La risoluzione adottata, stando alle indicazioni che ci giungono dal comunicato ufficiale del VI Plenum, è la narrazione dei risultati dei cento anni di storia del Partito: non è un’operazione di rettifica di errori commessi, ma la consapevolezza di un filo rosso che ha permesso alla nazione cinese, con la fondazione del PCC prima e della RPC poi, di scrivere il proprio futuro, definendo le tappe della propria rinascita e del proprio rinnovamento.
Questo è avvenuto dentro un lungo percorso di ricezione delle idee marxiste in Cina e la loro applicazione al contesto peculiare della nazione cinese lungo le varie epoche ed individuando quei ternanti della storia dove il PCC è stato capace di forti elementi di innovazione del pensiero, come nel caso della sinizzazione del marxismo prima, della formulazione della teoria del socialismo con caratteristiche cinesi poi ed infine del socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era, che rappresentano tre pietre miliari nella storia del PCC e nello sviluppo del suo apparato concettuale e teorico.
Quello che emerge dal Plenum non è la messa in evidenza di alcuni aspetti fecondi della storia del Partito o, di converso, la critica ad altri, quanto lo sforzo di individuare proprio una linea di continuità lungo le diverse epoche, facendo risaltare i passaggi cruciali nei quali si è prodotto un salto di innovazione. Questo porta – in aperta smentita alle analisi in voga qui in Occidente – a far emergere un protagonista assoluto di questo viaggio lungo lo scorso secolo, che è proprio il PCC: fulcro del passato e del presente nello sviluppo dell’intera nazione e dominus per il rinnovamento ed il progresso della Cina del futuro. Il comunicato finale riferisce che la scelta di compendiare la storia del Partito in questo frangente storico rappresenta una decisione "solenne, storica e strategica", che riflette la forte volontà e la ferma determinazione del Partito di tenere a mente la missione originale e mantenere la propria vitalità, il senso della propria missione storica e la determinazione di cogliere le leggi dello sviluppo storico. "La visione e la lungimiranza del Partito – si afferma - che si concentra sulla sintesi e sull'applicazione dell'esperienza storica, si basa sul presente e guarda al futuro".
Infine è interessante notare che la discussione sin qui sintetizzata sia intimamente intrecciata al tema della modernizzazione in ottica cinese. La Repubblica Popolare ha infatti intrapreso il percorso della modernizzazione, senza ripercorrere pedissequamente la strada tracciata dall’Occidente, che poco si adatta alle caratteristiche materiali e spirituali cinesi, ma ha innestato questo processo nella tradizione culturale autoctona. La modernizzazione cinese non ha come unica finalità quella del solo perseguimento dello sviluppo economico, ma è ideata per migliorare la vita del popolo, facendo attecchire nel campo vasto della teoria classica della modernizzazione anche categorie peculiari cinesi relative al socialismo, all’armonia, alla centralità del popolo. Così facendo, la Cina ha dimostrato di essere capace di adottare un approccio pragmatico in grado di attingere alcuni degli elementi della teoria della modernizzazione e di scartarne altri. Nel contempo, ha costituito un corpus strutturato di idee e dottrine in grado di offrire all’Occidente una teoria della modernizzazione non più eurocentrica ed in grado di porre le basi per una comprensione profonda della proposta cinese al mondo della costruzione di una società dal destino condiviso per l’umanità e della sua adozione per l’attuazione di una governance globale che allontani dall’orizzonte storico rischi di nuove guerre e conflitti.
L’autore Francesco Maringiò è Presidente dell’Associazione italo-cinese
per la promozione della Nuova Via della Seta.