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【Gocce della cultura】Patrimonio culturale immateriale della Cina - Il Guqin

criPublished: 2022-04-19 17:30:14
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Il suono gentile di questo strumento a corde è la voce celeste con cui i letterati del passato comunicavano tra loro, e l'arte più elegante dell'antica Cina. Oggi questo antico strumento continua ad esprimere i più nobili sentimenti dei cinesi contemporanei. Si tratta del Guqin.

Il Guqin, chiamato nell'antichità "Qin" o "YaoQin", si può far risalire a più di 3 mila anni fa. Ha una cassa di risonanza piatta e lunga, una testa quadrata e una coda ovale.Quanto all'aspetto esterno, il piano superiore del Guqin è ricurvo e quello inferiore piatto, in accordo con la concezione tradizionale cinese dell'universo, che considera il cielo rotondo e la terra quadrata.

Sulla tavola armonica sono inseriti 13 bottoni d'avorio come tastiera, che indicano i 12 mesi dell'anno e il mese intercalare, e una struttura in legno duro per fissare le corde, chiamata Yueshan, ossia Monte Yue.

La parte inferiore presenta due cavità, la maggiore chiamata "stagno del drago" e la minore "stagno della fenice". In questo modo, la presenza degli elementi monte, acqua, drago e fenice simboleggia l'intero universo, il che rende il Guqin uno strumento intriso di vita e di spirito. Nel tempo, la sua elegante identità lo rese un'arte esclusiva del ceto dominante. A parte qualche comparsa in grandi cerimonie di sacrificio, era diffuso solo tra i letterati come una forma di autointrattenimento e di coltivazione dello spirito da tenersi in privato, non in grandi ambienti e di fronte ad un folto pubblico. Nell'anno 206 a.C., dopo la caduta dell'impero Qin, il Guqin uscì gradualmente dalla sfera della corte e degli intellettuali, penetrando fra la gente comune. Nei 700-800 anni successivi, l'interpretazione andò incontro ad importanti sviluppi, e il Guqin iniziò a comparire come strumento solista fra la popolazione. In questo periodo i maestri di Guqin crearono successivamente le celebri melodie Guanglingsan, Dahujia, Xiaohujia ed altre.

Secondo un gran numero di documenti storici, i letterati cinesi sono sempre stati i principali virtuosi dello strumento, dando importanti contributi alla composizione, interpretazione e diffusione della musica per Guqin.

Seconda la leggenda, il famoso educatore e pensatore cinese Confucio sapeva non solo comporre musica per Guqin, ma anche suonare lo strumento molto bene. Sfortunatamente, le sue composizioni sono andate perdute. Tuttavia fra i più di 700 motivi per Guqin rimasti fino ad oggi, compaiono ancora molte eccellenti opere dei letterati del passato.

La tonalità del Guqin è chiara, incantevole e variata. Sanyin, Anyin e Fanyin, ossia disperso, puntuale e fluttuante, sono i tre suoni più comuni del Guqin. Facendo scivolare la mano sinistra sulle corde, si provocano dei cambiamenti di altezza del suono, una tecnica particolare del Guqin, il "glissando". Mentre la risonanza si fa sempre più debole, fino a scomparire nel vento, il pensiero segue gli alti e bassi del suono, il che permette all'ascoltatore delle associazioni più ampie, al di fuori della musica. Il suono scompare, ma non il pensiero, questo è lo straordinario effetto del Guqin. Nell'estetica tradizionale cinese, i letterati ricercano proprio questo tipo di esperienza spirituale. Un canto seguito da tre sospiri, e un picco da tre cadute permettono una piena espressione dei sentimenti al di fuori della musica, ed una maggiore risonanza di profondi significati.

Il Guqin ha una ricca capacità espressiva, e può descrivere sentimenti di vario tipo e incantevoli paesaggi naturali. Le persone spesso suonano il Guqin non solo per scopi musicali, ma anche per l'autointrattenimento, la meditazione, la autocoltivazione personale e la comunicazione emotiva tra amici intimi. Lo strumento può essere suonato da solo, o con l'accompagnamento del Xiao, il flauto verticale cinese, ed anche per accompagnare antiche melodie.

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