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Giappone, la modifica della Costituzione è ancora fuori portata

criPublished: 2022-07-12 22:15:39
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Durante la 26esima elezione per il rinnovo della Camera alta del Parlamento giapponese appena conclusa, il partito di maggioranza (Partito Liberal Democratico) ha conquistato 63 seggi, superando il 50% del totale, mentre le forze che appoggiano la modifica della Costituzione hanno ottenuto più dei due terzi dei seggi necessari per avviare un emendamento costituzionale. Il primo ministro nipponico Fumio Kishida ha dichiarato l’intenzione di appoggiare alla Dieta nazionale l’avanzamento di una mozione che consenta il prima possibile il raggiungimento dell’obiettivo di modifica costituzionale.

Questa presa di posizione è totalmente contraria all’atteggiamento dei candidati prima delle elezioni. In quel momento tutti i parlamentari parlavano di come affrontare l’inflazione ed innalzare i salari dai cittadini, questioni molto importanti per tutti i giapponesi. Dopo le elezioni, le promesse sono svanite e la questione della modifica della Costituzione è diventato l’argomento politico più importante.

Davvero in Giappone esiste un clima sociale adatto a richiedere la modifica della Costituzione? La risposta è senza dubbio “no”. Secondo la Costituzione nipponica, per avanzare emendamenti al testo costituzionale, oltre ai due terzi dei parlamentari è necessario il sostegno di oltre la metà degli elettori che votano per la modifica della Costituzione.

Dopo la Seconda guerra mondiale, il Giappone emanò una nuova Costituzione, il cui articolo 9 affermava chiaramente che il Paese avrebbe rinunciato per sempre alla guerra, si sarebbe astenuto dalla minaccia o dall'uso della forza come mezzo per risolvere le controversie internazionali e non avrebbe mantenuto un esercito. 75 anni dopo, questa costituzione di pace ha aiutato il Giappone a migliorare le relazioni con i suoi vicini e a svilupparsi economicamente. È per questo motivo che il popolo giapponese la tiene in grande considerazione.

Secondo i risultati di un sondaggio condotto il 2 maggio dal quotidiano Asahi Shimbun, il 59% dei giapponesi ritiene che l'articolo 9 della Costituzione non debba essere modificato. Un altro sondaggio condotto dalla Japan Broadcasting Association (NHK) il giorno successivo ha mostrato che solo il 35% dei cittadini è favorevole alla modifica della Costituzione.

Emerge così un paradosso: i parlamentari conservatori vogliono modificare la Costituzione mentre l’opinione pubblica in generale non mostra particolare entusiasmo per questa scelta. Senza il sostegno dell’opinione pubblica, il partito al potere in Giappone si troverà certamente a fronteggiare rischi enormi.

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