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【Le altre parole】L’anno trascorso, alla luce del futuro

criPublished: 2022-01-01 20:47:00
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Francesco Maringiò

Nel discorso di fine anno del Presidente cinese Xi Jinping si intravede una caratteristica peculiare della Cina: raccontare il presente alla luce del futuro. L’anno che volge al termine è quindi l’occasione per disegnare la traiettoria della Cina del futuro.

Una caratteristica peculiare della Cina è quella di raccontare il presente, o anche il recente passato, alla luce del futuro. Proprio per queste ragioni, il bilancio dell’anno appena trascorso e racchiuso nel discorso di capodanno del presidente cinese, diventa la filigrana con la quale leggere la traiettoria della Cina del futuro.

Il 2021 non è stato un anno ordinario: il centenario della fondazione del Partito Comunista Cinese è stato molto più di un’occasione rituale o un momento di una festa collettiva. Esso ha rappresentato l’occasione per fissare il raggiungimento dell’obbiettivo centenario della lotta alla povertà e la celebrazione della fondazione del Partito, come evento che ha fatto epoca ed ha influenzato profondamente la storia del paese. E questo perché il PCC è stato il promotore non soltanto del processo di indipendenza e, tema ed esso legato, di rinascita della nazione e del suo ringiovanimento, ma è stato essenzialmente il motore del profondo processo di modernizzazione, che ha portato con sé epocali trasformazioni materiali e spirituali in ogni aspetto della società e della vita della popolazione.

La fondazione del PCC ed il ruolo svolto nella storia della Cina sono stati non a caso oggetto di studio ed il cuore della riflessione della VI Sessione Plenaria del Comitato Centrale.

Nell’anno che abbiamo alle spalle, come si è detto, si è raggiunto l’obbiettivo centenario della costruzione di una società moderatamente prospera, con una vittoria conclusiva sulla povertà estrema. È un traguardo importante, soprattutto se paragonato a quanto avviene in vaste aree del mondo che vedono povertà e diseguaglianze avanzare senza sosta. Ed è un risultato conseguito grazie anche all’impegno di una leadership che ha conosciuto le difficoltà di una società povera ed arretrata. «Chi viveva in povertà – ha detto Xi Jinping nel suo discorso - può ora mangiare a sazietà, avere vestiti a sufficienza, andare a scuola, avere una casa in cui abitare e godere di un’assistenza sanitaria». È un cambio di paradigma epocale, raggiunto nell’arco di poche generazioni che hanno visto cambiare profondamente le proprie condizioni materiali di vita e di lavoro e che hanno potuto guardare al futuro con grande speranza e crescenti aspettative.

Ma l’anno appena concluso è anche quello nel quale la Cina ha raggiunto importanti traguardi scientifici, tecnologici, sportivi, culturali, è anche l’anno del consolidamento della battaglia domestica ed internazionale della lotta alla pandemia da Covid-19. A fronte dei paesi che in Occidente stanno vivendo la quarta ondata della pandemia, in Cina non c’è mai stata la seconda. Un successo riconosciuto dalla diplomazia internazionale, rafforzato dal contributo concreto alla lotta al Covid a livello globale, grazie al piano di donazioni di 2 miliardi di dosi di vaccino cinese in 120 paesi. Come già affermato nel corso del Global Health Summit dello scorso maggio a Roma, la Cina si è fatta portatrice delle istanze dei paesi in via di sviluppo che chiedono accesso al vaccino, attraverso la rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale. Un’idea forte, che considera il diritto alla prevenzione ed alla salute ed i vaccini un bene pubblico, indispensabile alla costruzione di una comunità globale della salute per tutti.

Il 2022 è appena cominciato e, assieme ed esso, il percorso per il raggiungimento del secondo obbiettivo centenario, ossia la trasformazione della Cina in un moderno stato socialista, democratico, prospero, avanzato e armonioso entro il centenario dalla nascita della Repubblica Popolare Cinese.

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