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Nuove scoperte a Sanxingdui: ulteriori prove dell’esistenza della Via della Seta del Sud

criPublished: 2021-10-18 09:00:00
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“È più difficile percorrere la strada di Shu che salire nel cielo azzurro... Da 48 mila anni a questa parte, non ci sono mai stati scambi tra Qin e Shu”. Questo poema di Li Bai divenne così popolare da causare la diffusa credenza che gli scambi culturali tra l’antico Regno di Shu e la Pianura Centrale non fossero frequenti. I reperti archeologici scoperti nel 1986 nelle fosse n.1 e n.2 del sito di Sanxingdui permisero di comprendere in maniera più approfondita la storia degli scambi culturali tra l’antico Regno di Shu e la Pianura Centrale: a Sanxingdui furono scoperti oggetti delle culture neolitiche (oggetti in ceramica e giada) e oggetti in bronzo della dinastia Shang (calici e contenitori di vino in bronzo) originari della Pianura Centrale. L’ambiente accademico ha sempre più riconosciuto il fatto che l’antica civiltà di Shu aveva relazioni culturali con le civiltà della Pianura Centrale, cosa che è stata confermata dal fatto che i tre oggetti in bronzo scoperti nella fossa n.3 hanno lo stesso stile di quelli prodotti in tarda epoca Shang.

L’importanza del sito archeologico di Sanxingdui non sta solo nei reperti che vi sono stati rinvenuti a migliaia, che dimostrano lo splendore dell’antica civiltà di Shu di tremila anni fa, ma anche nel fatto che racconta alle generazioni future come l’antico popolo Shu abbia assorbito ampiamente elementi culturali di diverse regioni, per poi trasformarli e introdurvi delle innovazioni, così da dar vita a una civiltà talmente gloriosa da impressionare le generazioni future. Questo dimostra anche che, fin dalla nascita della civiltà umana, l’uomo ha sempre avuto l’impulso di trovare suoi simili. Anche se separate da praterie, deserti, mari, fiumi e montagne, le civiltà si sono sempre incontrate. Forse, la curiosità e l’attenzione che suscitano in noi i reperti rinvenuti nel sito di Sanxingdui hanno origine proprio da questa nostra indole innata, che ci spinge a cercarci, gli uni con gli altri. Indole questa che abbiamo ereditato dai nostri antenati, ai quali siamo debitori per aver creato la civiltà.

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